Vai al contenuto

I lati oscuri del tornare al Sud: quello che non ti viene detto

Negli ultimi anni, specialmente dopo la pandemia da Covid, si è verificata un’inversione di marcia e in tanti hanno scelto di tornare al Sud, tornare a casa. Ma è davvero così semplice vivere “giù”?

tramonto al mare

Sicuramente sarà capitato anche a te di sentire parlare in modo idilliaco del sud, quasi sempre facendo riferimento al mare da favola, al vivere lento e ai paesaggi mozzafiato. Ma è davvero tutto qui? E’ davvero così semplice e bello scegliere di tornare a vivere al sud? E’ davvero così semplice essere felici nella nostra terra?
Leggi l’articolo per scoprire i lati dolceamari del tornare a casa e cosa è successo a me quando ho deciso di farlo.

Tornare al sud: qualche considerazione

Indubbiamente ci sono diversi lati positivi nel tornare a vivere nella propria terra. Se parli con un meridionale o un expat, forse uno dei primi motivi che ti elencherà sarà la famiglia. Probabilmente seguita dal cibo.
Vivere lontano dalla famiglia non è di certo una cosa negativa ma averli vicino spesso consente di accedere ad alcuni comfort che non potremmo avere altrimenti. Perché, vuoi o non vuoi, la famiglia è quasi sempre un paracadute da aprire in caso di necessità e chi è fortunato ad averlo, capirà sicuramente di cosa sto parlando.

Poi c’è da dire che la questione del cibo, mare e paesaggi mozzafiato non è mica del tutto falsa, anzi! Tornare al sud ti farà sicuramente prendere qualche chilo in più (meritatissimo), ma ti consentirà di scoprire spiagge esotiche e siti culturali sicuramente sconosciuti ma decisamente suggestivi.

Da quando vivo al sud, infatti, sto scoprendo un territorio ricchissimo di cultura, arte e tradizioni splendide ma purtroppo poco conosciute. Una ricchezza infinita che ahimè spesso non trova (ancora) il giusto spazio – e modo – di essere condivisa con il resto del mondo.

Ma torniamo al dunque…

Il tema a me caro e che voglio affrontare in questo articolo è legato più al vivere pratico, quando si decide di tornare in una terra che ci ha lasciati andare via senza fare neanche troppe storie.

Tornare al Sud: la mia esperienza

orizzonte - paesaggio - mare

Quando ho deciso di tornare a vivere nella mia terra, la Calabria, non avevo un’idea ben precisa di come sarebbe stata la mia vita qui. Ho passato tutti i miei anni da adulta in Emilia Romagna, e lo stile di vita che avevo costruito si confaceva con i ritmi di una regione ricca e di una città dinamica e frizzante come solo Bologna sa essere.

Non fraintendetemi, non voglio criticare la mia terra e lodare altre regioni o città… Ma mi ritrovo a scrivere questo articolo perché credo non ci sia spazio, nel variegato mondo di internet – né occasione di confronto – tra chi deve affrontare il rientro al sud. Per quanto mi riguarda, la conseguenza principale del mio tornare è stata che mi sentivo fortemente spaesata, in una realtà che non era più la mia e che in molte circostanze non si avvicinava, neanche minimamente, a quello a cui ero abituata.

Una delle prime cose che ho notato è stata la difficoltà nel combattere gli stereotipi di genere.

Era proprio una mancanza di consapevolezza a riguardo.
L’ho notata con l’idraulico venuto a casa, che mi ignorava completamente quando doveva spiegare un guasto, o quando si doveva parlare di pagamento perché beh…io ero donna!
L’ho notato col funzionario del comune, quando mi ha espressamente detto che io non potevo mettere il mio nome nella casella del primo membro del nucleo familiare, ma avrei dovuto inserirlo in “altri membri” e lasciare quel posto al mio compagno.
L’ho notato (purtroppo) nelle parole di molte donne che incontravo, dentro e fuori la famiglia, perché chiedevano solo a me come andava con le pulizie di casa e con le faccende domestiche.

Ammetto che è stato molto frustrante e causa per me di parecchie sofferenze. Sentivo di essere finita in un posto che non mi apparteneva e che non mi avrebbe mai capita.

Se ti trovi in questa situazione, il mio consiglio è quello di non mettere in dubbio le tue credenze solo perché non trovi riscontro nella realtà che ti circonda. Tieni duro, lì fuori è pieno di persone pronte a sostenerti!

bivio-tornare al sud

Essere risucchiati da vecchie dinamiche familiari che ti stanno strette.

Credo che questo sia un “tasto dolente” per i più che scelgono di tornare.
Perché quando vai via da casa è un po’ come se il tempo si fermasse… e quando torni è come se tutto riprendesse da quel momento esatto. Con la piccola differenza che nel mentre tu hai vissuto millemila esperienze diverse e non sei più la stessa persona.

Riadattarsi alle dinamiche familiari, anche quando non si torna a vivere a casa con i genitori, è estremamente complicato. Perché loro spesso fanno fatica a realizzare che tu non sei più la stessa persona che è partita nove anni prima; così si finisce per mettere in atto delle dinamiche che a lungo andare possono diventare tossiche e rovinare i rapporti.

Se ti trovi in questa situazione, il consiglio che mi sento di dare è quello di mettere fin da subito dei paletti, per quanto inizialmente possa essere difficile, così da poterti ritagliare il tempo e lo spazio necessari ad adattarti e ascoltarti, e affrontare al meglio il cambiamento. Credo che questo consentirà anche al rapporto con i propri cari di evolversi su binari diversi da quelli tracciati in gioventù, in modo tale da potersi conoscere da capo per ciò che si è diventati.

Se vuoi approfondire l’argomento, ho scritto un articolo proprio su questo e puoi leggerlo qui.

Vivere sostenibile è più difficile.

Credo che chiunque sia tornato a vivere al sud possa affermare con certezza che i mezzi pubblici siano pressoché inesistenti. Anche le piste ciclabili sono spesso un miraggio. Per fortuna dopo il covid sempre più persone hanno iniziato a spostarsi in bicicletta e/o monopattino elettrico, e sembra che le cose stiano lentamente cambiando.
Purtroppo però, spesso l’unico modo per arrivare a destinazione (e farlo in sicurezza) è sempre quello di utilizzare la propria auto.

vicolo con fiori-tornare al sud

La difficoltà di ricrearsi una rete di amici

Questo è stato un punto chiave del mio cambiamento, perché avendo lasciato tutti gli amici a Bologna, la Calabria era per me una terra di nessuno. È stato molto complicato incontrare persone che potessero in qualche modo capire il mio vissuto, persone con le quali poter condividere le mie riflessioni sulla vita e il mio presente.

Col passare degli anni mi sono resa conto che spesso sono stata selettiva, ma molto più spesso ho incontrato persone che non avevano la mia stessa esigenza di avere dei nuovi amici e di conoscere qualcuno di nuovo.
Così ho maturato una considerazione: la maggior parte dei giovani che vivono al Sud hanno la famiglia vicino, hanno gli amici d’infanzia e quelli che si portano dietro dal liceo, quindi probabilmente non sentono l’esigenza di conoscere nuove persone e stringere legami profondi. Perché sostanzialmente li hanno già. Quando invece si vive lontano mille chilometri dalla famiglia, bisogna crearsene per forza una nuova: ed è per questo gli amici diventano più che fratelli e il legame che si crea è sincero e profondo.

Se ti trovi in questa situazione o ti è capitato di sentirti come me, prova a ritagliarti dei momenti per fare una nuova attività. Può essere che incontrerai persone che ti piaceranno e alle quali piacerai, può essere di no. Non forzare niente.

La bassa asticella del mercato del lavoro

Purtroppo il tema del lavoro al sud è un tema molto caldo, specialmente nel periodo post-covid che stiamo affrontando, in cui l’attenzione ai diritti dei lavoratori – insieme con l’importanza di bilanciare lavoro e vita privata – è diventata centrale.

Per me è stato molto difficile cercare un lavoro (perché sembrava che nessuno leggesse le mie mail) e trovarne uno! Ed è ancora oggi, a distanza di anni, molto difficile riuscire a mantenere un equilibrio tra vita privata e orario lavorativo. Quest’ultimo infatti viene spesso spalmato nell’arco di tutta la giornata, impedendo qualunque impegno alternativo. Perché cosa potresti mai avere di più importante da fare che sacrificare tutto il tuo tempo per mantenere te e i tuoi cari? Forse passare del tempo con loro?

In più, noto con enorme dispiacere che spesso e volentieri i lavoratori non hanno la minima consapevolezza dei propri diritti e finiscono così per privarsene a priori.

Se stai cercando un lavoro al Sud e ti senti un po’ demotivata, quello che mi sento di dirti è che i tempi della ricerca qui sono molto più lunghi che in altre parti d’Italia. Quindi non scoraggiarti, non sei tu.
E se non ricevi risposta alle mail, vai di persona!

Quindi come affrontare un rientro al Sud?

Se hai letto l’articolo probabilmente hai vissuto o stai vivendo in tutto o in parte le mie stesse esperienze. Hai qualche consiglio da dare a chi legge? Hai qualcos’altro da raccontare?
Ti aspetto nei commenti!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *