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Davvero il lavoro è la chiave per realizzarsi nella vita?

Carla Tropea - mare - scogliera

Mi faccio spesso questa domanda e devo dire di essermi fatta un’idea riguardo a quale sia la risposta più corretta (secondo me). So anche che probabilmente non sarà mainstream né di successo. Ma ti dico una cosa: se ti sei mai trovata nella situazione di farti andare bene un lavoro solo per sentirti “affermata”, probabilmente sei nel posto giusto!

C’è un momento nella vita in cui tante persone come me e come te, che non hanno mai avuto un’idea precisa di cosa fare né un unico sogno nel cassetto da perseguire, si guardano indietro e si domandano: “come diavolo sono arrivata a questo punto?!”. Perché si, abbiamo sempre studiato, sempre preso buoni voti, ci siamo sempre comportate bene (o quasi)…

Eppure adesso viviamo una vita che non ci piace (non del tutto almeno), nella quale manca qualcosa e non sappiamo bene cosa. Una vita che andrebbe sicuramente rivista e riaggiustata partendo proprio da quel tormento quotidiano che chiamiamo lavoro!

lavoro - felicità - respira

Ebbene si…perché quasi sicuramente, se ti trovi qui a leggere, non solo non hai ben capito come sia possibile che tu sia arrivata fino a questo preciso momento, ma non sei neanche Paris Hilton e quindi sei costretta a lavorare per mantenerti in vita e per mangiare decentemente.

Lasciami dire una cosa… I feel you, sister.

(C’è aria di cambiamento? Leggi il mio articolo su come affrontarlo al meglio!)

La storia che ci raccontano (e ci raccontiamo) sul lavoro

Siamo cresciute con la retorica del “se vai all’università troverai un lavoro migliore, guadagnerai più soldi e sarai felice”, ma oggi è evidente che qualcosa sia andato storto! Visto che non abbiamo lavori migliori, non guadagniamo tanti soldi e soprattutto, spesso, non siamo felici.

Lavoriamo tanto, dopo anni di sacrifici all’università, e guadagniamo poco, così poco da non poterci permettere di acquistare una casa o di pagare un affitto in autonomia.

Abbiamo sempre meno tempo libero a disposizione, siamo sommersi dagli impegni e nonostante tutto cerchiamo di far quadrare la nostra vita e di tenere tutto in piedi: la casa, il lavoro (appunto), gli amici, l’attività fisica, la dieta, la famiglia…BOOM!

successo, lavoro

Ci sono tante variabili da analizzare nella nostra vita ma oggi, come suggerisce il titolo, voglio soffermarmi su una: il lavoro.

Veramente il lavoro è l’unica fonte (o la principale) dalla quale possiamo attingere soddisfazione? O forse il riuscire a vivere una vita bilanciata può essere già definito un grande traguardo?

A dare ragione alla seconda domanda, mi sento spesso un’aliena in un mondo che sembra misurare tutto con la produttività e che sembra basarsi su un’infinita corsa al successo.

Per tanto tempo ho cercato di omologarmi e a volte cerco di farlo tuttora, seppur in misura minore. Per tanto tempo ho pensato di essere “sbagliata”, di aver assecondato le idee peggiori e aver lasciato andare quelle vincenti. Tante volte mi sono sentita dire di non essere abbastanza ambiziosa, di non crederci abbastanza ma la verità è una:

Mi rifiuto di credere che l’unico modo per sentirmi libera e realizzata, sia lavorare dieci ore al giorno per avere abbastanza soldi da potermi permettere una casa abbastanza grande e una macchina abbastanza nuova.

agitatevi - disobbedite
O come direbbe Michela Murgia “Disobbedite!”.

Mi rifiuto di pensare che un lavoro possa essere più importante del benessere fisico, mentale ed emotivo mio o di chiunque altro. Perché sono convinta che, se togliessimo queste cose, non ci rimarrebbe granché. Diventeremmo degli automi che vivono per inerzia!

Sai cos’è il burnout da lavoro? Ne ho già parlato in un altro articolo!

Attenzione: Non dico che il lavoro non sia fonte di soddisfazione, autodeterminazione e indipendenza! Anzi…

È giusto e importante per tutti – forse ancor di più per una donna – essere in grado di badare alla propria vita, di mantenersi e di scegliere cosa sia meglio per sé. Il lavoro non dovrebbe mai diventare una gabbia né una costrizione. Dovrebbe essere motivo di ispirazione o quantomeno un mezzo per vivere dignitosamente, lasciandoci il tempo necessario per occuparci della nostra vita nella sua totalità e complessità.

E tu cosa pensi del tuo lavoro? Come ti fa sentire? Fammelo sapere nei commenti!

Carla Tropea - felicità